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Certificazione LEED® – I settori di sviluppo in edilizia

L'articolo che ti proponiamo fornisce una panoramica dei settori di sviluppo in edilizia in cui la certificazione LEED® è maggiormente diffusa
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La tendenza sostenibile in Edilizia - la crescita della certificazione LEED®

I temi di “Energia” ed “Inquinamento” si confermano oggigiorno i poli attorno ai quali si imposta il futuro non solo dei paesi industrializzati, ma anche di quelli in via di sviluppo. Costruire preservando le risorse naturali e salvaguardando il benessere ambientale e delle persone, si prospetta come unica strategia anche in edilizia.
Certificare oggi il proprio edificio secondo il protocollo LEED® significa dare evidenza dell’impegno assunto nel soddisfare elevati requisiti e standard di sostenibilità applicati all’intero ciclo del processo edilizio. Secondo i dati riportati dal USGBC l’applicazione del protocollo LEED® permette di abbattere i consumi energetici, idrici e le emissioni globali di CO2 dell’edificio fino ad un 40%.

Secondo le stime elaborate dai dati USGBC, la progettazione sostenibile nell’edilizia non residenziale mostra una tendenza in continua e forte crescita sul panorama mondiale; si è passati da un incremento del +10÷12% del 2008 ad un +38÷47% stimato per la fine del 2021. Negli Stati Uniti nel 2012 si stimava che il settore delle costruzioni sostenibili avrebbe creato 7,9 milioni di nuovi posti di lavoro negli anni successivi (dati McGraw Hill Construction 2012). La Cina dal canto suo ricorre quasi unicamente al protocollo LEED® per la certificazione degli edifici di nuova costruzione.

Allo stesso modo lo scenario italiano restituisce un prospetto molto incoraggiante per quanto riguarda le certificazioni LEED®, perseguite e acquisite. Secondo i dati disponibili, sempre sul portale internazionale USGBC, negli ultimi anni (2016-2020) si è registrato un tasso di crescita più che raddoppiato delle certificazioni complessive (nel grafico sottostante le certificazioni rilasciate in Italia confrontate al paese europeo che ne ha registrate il maggior numero per anno). Questa tendenza mostrerebbe un’impennata ancor più significativa se tenessimo in considerazioni i progetti in fase di approvazione per il 2021.

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Nella tipologia edilizia che in Italia oggi vanta il maggior numero di certificazioni rientrano senza dubbio gli edifici destinati ad uffici (sia essi ad uso pubblico che privato), che rappresentano il 47% dei progetti LEED® complessivi registrati ad oggi.
Seguono le restanti tipologie edilizie che coinvolgono edifici destinati ad uso commerciale, pubblico servizio, industriale, ricettivo e residenziale.
Come anticipato, è interessante notare come negli ultimi anni la tendenza a perseguire una certificazione LEED® sia esponenzialmente cresciuta per edifici appartenenti ad ogni settore economico, fenomeno che riflette la crescita di consapevolezza degli stakeholders della necessità di applicare sempre più diffusamente i principi della sostenibilità ad ogni settore dell’economia.

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Molte realtà italiane, tra cui aziende produttrici, commerciali e tecniche, hanno già avuto modo di comprendere e cogliere le opportunità offerte dai protocolli di certificazione sostenibile, in particolare LEED®; questo ha permesso loro di vivere un rilancio dell’immagine e della competitività dell’azienda mossa dalla capacità di mettersi in gioco e aggiornare i propri paradigmi alle esigenze del prossimo futuro.

Di seguito si riporta un approfondimento sulle caratteristiche del protocollo.

Il protocollo LEED® e il sistema di certificazione

Oggi quando in edilizia si parla di certificazioni in ambito di Sostenibilità Ambientale, tra le più autorevoli e riconosciute a livello internazionale troviamo senza dubbio la certificazione LEED®.
Nata negli Stati Uniti nel 1993 dall’ente U.S. Green Building Council (USGBC), risulta oggi il programma di certificazione più diffuso al mondo, applicato in 40 paesi, affermandosi sempre più come standard mondiale di riconoscimento delle costruzioni ecocompatibili.

Il programma promuove un approccio orientato alla sostenibilità delle costruzioni volto a valutare le prestazioni degli edifici secondo criteri che ne indagano l’impatto ambientale, economico, sociale e sulla salute umana. Tra i parametri analizzati troviamo: risparmio energetico e di risorse naturali, riduzione delle emissioni di CO2, qualità ecologica degli interni, qualità dei materiali e le risorse impiegati, il progetto e la scelta del sito.

Il protocollo LEED® può essere applicato, su base volontaria, a qualsiasi tipo di edificio (commerciale, residenziale, industriale, ricettivo, pubblico servizio, ecc.) valutandone l’intero ciclo di vita, dalla progettazione alla costruzione e gestione finale.

Il protocollo di certificazione, attualmente alla versione 4.0, permette l’acquisizione della certificazione attraverso il rispetto di requisiti di progetto e costruzione suddivisi nelle 8 categorie seguenti: Trasporto e Ubicazione (LT), Sostenibilità del sito (SS), Efficienza risorse idriche (WE), Energia e Atmosfera (EA), Materiali e Risorse (MR), Qualità degli ambienti interni (EQ), Innovazione (IN), Priorità Regionale (PR).

Il sistema LEED® assegna a ciascun progetto un punteggio generato dai Crediti perseguiti (min. 40 a max 110 punti), riconoscendo 4 livelli di certificazione, ovvero:
Base (40 – 49 pt), • Argento (50 – 59 pt), • Oro (60 – 79 pt), • Platino (80 – 110 pt).

Esistono poi diversi sistemi di valutazione (rating systems) che distinguono gli ambiti di applicazione della certificazione a numerose tipologie costruttive. Tra i più diffusi:
– LEED® BD+C (Building Design and Construction): Nuove costruzioni, ristrutturazioni.
– LEED® ID+C (Interior Design and Construction): Allestimento degli interni.
– LEED® O+M (buildings Operations and Maintenance): Gestione e manutenzione edifici.

Ad oggi numerosi sono gli enti pubblici e le realtà industriali che hanno conseguito con successo la certificazione dei loro immobili potendo godere dei benefici correlati; immediato un confronto per il mercato delle prestazioni tra diversi edifici.
Questo protocollo infatti consente, meglio di altri strumenti, di esaltare le caratteristiche di sostenibilità degli immobili, conferendo loro un significativo valore aggiunto.

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