
Come ben saprai, LEED®, acronimo di Leadership in Energy and Enviromental Design, è un sistema di certificazione volontaria, atto a promuovere la sostenibilità degli edifici.
Prima di addentrarsi nel dettaglio della certificazione è bene essere a conoscenza del fatto che la progettazione di un edificio conforme allo standard LEED® prevede, come obbligo, l’ottemperanza delle disposizioni obbligatorie (mandatory provisions) degli standard ASHRAE 90.1
Siamo qui di seguito quindi a fornirti un breve ma esaustivo excursus di quelle che sono le principali prescrizioni che un edificio che ambisce alla certificazione deve rispettare.
Non ti stupirai sicuramente nell’apprendere che le prime direttive riguardano l’involucro dell’edificio stesso, poiché, come è ormai dimostrato e condiviso, realizzare un rivestimento performante è il primo passo da compiere per ottenere un edificio il più efficiente e sostenibile possibile.
Particolare attenzione è inoltre posta alla resistenza dell’involucro alla permeabilità all’aria. È infatti importante che nodi, giunti e connessioni siano realizzati a regola d’arte, al fine di garantire una barriera all’aria continuativa. Tale barriera deve essere progettata e realizzate per resistere a pressione positiva e negativa.
E richiesta infine estrema dovizia nella scelta di componenti vetrate e finestrate, poiché oltre che a consentire l’ingresso della luce naturale all’interno degli spazi interni, queste contribuiscono a garantire la tenuta e le performance dell’involucro. Sarà quindi necessario dare evidenza dei riferimenti normativi legati al calcolo dei diversi parametri quali fattore solare, trasmittanza visibile, trasmittanza vetro-telaio, permeabilità all’aria.
Si passa poi ad analizzare le componentistiche che caratterizzano l’edificio nelle sue parti più interne.
In primo luogo, è richiesto che l’efficienza dei macchinari impiegati negli impianti di riscaldamento, raffrescamento e ventilazione (HVAC) e acqua calda sanitaria rispetti i requisiti minimi imposti dagli standard ASHRAE 90.1. È importante quindi, al fine di dimostrare l’idoneità alla certificazione, che tali efficienze siano calcolate secondo gli standard americani e non secondo gli standard Eurovent, come di norma succede in Europa. Il rispetto di requisiti di efficienza minima è da considerarsi esteso anche a motori e pompe installati, questi infatti devono rispondere positivamente alle prerogative espresse dall’ “Energy Indipendent and Security Act” del 2007.
In quest’ambito, una prescrizione alla quale ti consigliamo di prestare molta attenzione è quella relativa allo spessore d’isolamento necessario per la coibentazione dei condotti dell’aria, nei tratti posizionati esternamente, e dei tubi di acqua calda e refrigerata e di gas refrigerante.
Si dà il caso che in questa specifica circostanza la normativa italiana imponga dei limiti meno stringenti di quelli imposti da ASHRAE; per questa ragione, molto spesso accade che qualora, a progetto ultimato si richieda un adeguamento di quest’ultimo ai fini dell’ottenimento della certificazione, si incorra in problematiche connesse alla mancanza di spazio nei cavedi che rendono impossibile il raggiungimento della conformità, senza considerare la maggiorazione di costo conseguente all’incremento di strato isolante stesso.
Contestualmente agli impianti di generazione di riscaldamento e raffrescamento si richiede che in ogni stanza siano presenti termostati che consentano lo spegnimento e l’accensione dell’impianto al bisogno. Inoltre, tali sistemi devono essere regolati da profili di utilizzo settati in base alla destinazione d’uso e a grado di occupazione stesso così che possano accendersi e spegnersi autonomamente secondo le necessità.
Anche l’impianto per l’illuminazione interna deve essere dimmerato attraverso sensori di presenza e dispositivi che ne prevedono lo spegnimento basandosi su profili di utilizzo e sensori di luminosità che consentano la regolazione della luce in base al quantitativo di luce neutrale presente.